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Imposte

 

Il Brasile è rinomato per la complessità del suo sistema fiscale e, in effetti, c'è una lista considerevole di imposte sulle operazioni effettuate sul suo territorio. Abbiamo suddiviso le imposte in due gruppi principali, l'imposta sul reddito e le imposte indirette.

2.1. Imposta sul reddito

Quando si parla di imposta sul reddito in Brasile, ci si riferisce a due imposte diverse: IRPJ – “Imposto de Renda Pessoa Jurídica” e CSLL “Constribução Social sobre o Lucro Líquido”. Queste possono essere pagate in base ad uno dei tre regimi fiscali adottato dalla società: Simples, Lucro Presumido  e Lucro Real. La scelta del regime fiscale è limitata da alcuni fattori che vedremo in seguito.

L'aliquota dell'imposta sul reddito (IRPJ) è fissata al 15%. I profitti che superano i 20.000 reais al mese sono tassati al 10%, per un totale di 25%. L’imposta sul profitto netto (CSLL) è fissata al 9%, con l'eccezione delle istituzioni finanziarie per le quali è stabilita al 15%.

2.1.1 SIMPLES

Il regime fiscale “SIMPLES” è stato creato nel 2000 al fine di facilitare e unificare tutte le imposte (comprese le imposte sulle operazioni) in un'unica aliquota sul reddito che varia a seconda del fatturato e secondo l'attività. Tuttavia, questa opzione non è valida per le aziende con partner stranieri residenti all'estero. Per questo motivo non entreremo nei dettagli di questa modalità.

2.1.2 Utile Presunto ("Lucro Presumido")

L'utile stimato è il regime attraverso il quale l’IRPJ e il CSLL vengono pagati basandosi su un reddito presunto precedentemente definito in relazione al fatturato della Società, che varia a seconda dell'attività:

Attività

Utile presunto dalle autorità fiscali in relazione al fatturato

Aliquota approssimativa sui ricavi

Commercio e Industria

8% IRPJ

12% CSLL

2% IRPJ

1,08% CSLL

Servizi

32% IRPJ

32% CSLL

8% IRPJ

2,88% CSLL

In base a questo modello, le imprese commerciali e industriali pagano R$ 3,08 per ogni R$ 100 di fatturato, mentre le imprese prestatrici di servizi di pagano R$ 10,88 per ogni R$ 100 di fatturato.

Le aziende che fatturano fino a R$ 78 milioni all'anno possono scegliere tra l’utile presunto e reale. Le aziende con ricavi che superano questo limite sono necessariamente associate al regime del "Lucro Real".

2.1.3 Lucro Real

Alcune aziende, come le banche e le compagnie di assicurazione devono obbligatoriamente adottare il regime del “Lucro Real”. In base a questo modello, l'imposta sul reddito è determinata dal risultato contabile più aggiustamenti (positivi e negativi). Questo regime fiscale richiede un maggior controllo delle transazioni finanziarie poiché esiste una regolamentazione che permette la deduzione di costi dalla base di calcolo delle imposte. Tutte le spese della società devono essere associate a documenti fiscalmente idonei. Le spese alimentari dei soci e degli amministratori, le donazioni, i regali e gli accantonamenti per le spese contabili (tranne quelli relativi alle ferie e alle riserve tecniche) sono fiscalmente rilevanti e devono essere rimossi dalla base di calcolo delle imposte sul reddito per essere aggiunti al profitto contabile per il calcolo delle imposte sul reddito (IRPJ) e contributi sociali (CSLL).

2.1.4 Pianificazione Fiscale – Lucro Real VS Lucro Presumido

La scelta tra il regime di “Lucro Real” e quello di “Lucro Presumido” deve essere accompagnata da uno studio approfondito al fine di ridurre al minimo la pressione fiscale. Il modello del “Lucro Real” è generalmente consigliato per le aziende con margini minori rispetto ai margini presunti nel regime del “Lucro Presumido”. Tale analisi deve essere effettuata in congiunto con quella delle aliquote delle imposte indirette “PIS” e “COFINS” che cambiano nei due regimi. Le aliquote sul “Lucro Presumido” del PIS e COFINS sono rispettivamente il 3% e lo 0,65%. Nel caso di “Lucro Real” sono rispettivamente 7,6% e 1,65%, tuttavia in questo caso tali imposte possono essere detratte dalle spese relative ad alcune merci.

2.2 Imposte Indirette

A differenza della maggior parte dei paesi, il carico fiscale brasiliano si concentra principalmente sulle imposte indirette. Tali imposte sono responsabili per la pressione fiscale pari a circa il 50% dei ricavi totali. Nei paesi sviluppati la percentuale è del 30% e nei paesi emergenti è del 25%.

Le principali imposte in questa categoria sono: ICMS, ISS, PIS, COFINS e IPI.

2.2.1. ICMS:

L'ICMS (tassa sulla circolazione delle merci e dei servizi) è un tributo di competenza statale. Tale imposta è riscossa principalmente sulla circolazione delle merci. In questo caso, non è rilevante che venga effettuata la vendita delle merce, ciò che conta è che ci sia stata la sua circolazione. L’ICMS non è una tassa cumulativa, si concentra su ogni fase del movimento delle merci separatamente.

ICMS

Le aliquote fiscali sono diverse nel caso in cui la circolazione avviene all’interno di uno stato o tra più stati.

2.2.1.1 Operazioni all'interno dello Stato:

Gli Stati adottano generalmente aliquote più basse per i servizi di base e aliquote più onerose per i prodotti “superflui”, come alcol, fumo e profumi, nel cui caso si arriva ad un’aliquota del 25%

Per le merci convenzionali l’ICMS è del 18% a San Paolo, 19% nello stato di Rio de Janeiro e 17% negli altri stati.

2.2.1.2 Aliquote Interstatali:

Nelle transazioni tra più stati, le aliquote fiscali variano a seconda di dove la merce è inviata e se la merce è venduta ad un intermediario o al consumatore finale:

Aliquota del 7%:

  • Nord (Acre, Amazzonia, Roraima, Rondonia, Para, Amapa e Tocantins).
  • Nord-Est (Maranhao, Piaui, Ceara, Rio Grande do Norte, Paraiba, Pernambuco, Alagoas, Sergipe e Bahia).
  • Centro-Ovest (Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul e il Distretto Federale)

 

Aliquota del 12% per:

  • Sud-est (MinasGerais, Espírito Santo e Rio de Janeiro)
  • Sud (Paraná, Santa Catarina e Rio Grande do Sul).

Per alcuni tipi di prodotti, i governi statali hanno adottato l’ICMS ST - Sostituzione Tributaria, che trasferisce all’industria l’obbligo di raccogliere l’ICMS generato durante la catena produttiva. Questo ICMS-ST è calcolato in base al valore di un indice che varia a seconda del bene in questione. Con questo regime, i beni sottoposti all’ICMS ST generano un ICMS predefinito che viene pagato all’inizio della catena produttiva.

2.2.2. IPI - Imposta sui Prodotti Industrializzati

L'IPI, imposta sui prodotti industrializzati, viene applicata sia all'industria nazionale che ai prodotti importati. È un’imposta utilizzata dal governo per il controllo economico, per questo motivo la sua aliquota varia secondo il tipo di prodotto. L'elenco dei codici dei prodotti (NCM) può essere consultato sul sito web della Receita Federal. L’aliquota varia tra lo 0% e il 15%.

2.2.3 PIS e COFINS

2.2.3.1. Cumulativo

PIS e COFINS sono sicuramente due tra le imposte più complesse. Le aziende classificate nel regime del reddito presunto applicano le aliquote del regime cumulativo e pagano aliquote di 0,65% e 3% rispettivamente. Queste incidono sul fatturato e sono cumulative.

2.2.3.2. Non cumulativo

Il regime non cumulativo di PIS e COFINS permette la detrazione dal passivo fiscale di ogni rispettivo credito ammesso dalla legge. Da qui deriva il nome Non Cumulativo, poiché l'imposta sarà pagata sul "valore aggregato" del prodotto. È importante notare che solo alcuni crediti sono ammessi. In questo caso il PIS e COFINS sono rispettivamente 1,65% e 7,6% del fatturato.                                                                  

I costi che sono generalmente accettati per abbattere la base di calcolo di PIS e COFINS sono: il costo dei beni acquistati per la rivendita, costo dei beni e servizi utilizzati come input per la fabbricazione di prodotti destinati alla vendita o fornitura di servizi, costi di energia elettrica, affitti, quote di ammortamento di fabbricati e miglioramenti sugli immobili effettuati in proprio o da terze parti.

2.2.4 ISS - Tassa sui Servizi

La tassa sui servizi è di competenza dei Comuni. In alcuni casi, la definizione di un’operazione come l'industrializzazione o prestazione di servizio può essere fonte di confusione. A questo fine, si può ricorrere alla consultazione della lista dei servizi definiti nella legge complementare 116/2003.

Le aliquote dell’ISS variano tra il 2% e il 5% in base al Comune ed al tipo di servizio.

2.2.5 Imposte che incidono sull’importazione

In caso di importazione di beni, le imposte ICMS, IPI, PIS e COFINS precedentemente elencate devono essere pagate al momento dell’arrivo dei beni. Inoltre, è incidente anche l’imposta II (Imposto sobre Importação), ossia l’imposta di importazione, calcolata sul valore FOB dei prodotti, con aliquote variabili.

Nel caso di importazione di servizi oltre al 5% dell’ISS, verranno applicati anche PIS, COFINS e II.

Le aliquote PIS e COFINS di importazione sono rispettivamente 2,1% e 9,65%. A causa di queste caratteristiche, è molto importante che le società importatrici eseguano un’attenta pianificazione fiscale per scegliere il miglior regime.

Nel caso di pagamento in valuta estera sarà dovuto lo IOF - Tassa sulle transazioni finanziarie, con tasso dello 0,38%.

 

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